mercoledì 12 luglio 2017

Per vie inaspettate



Se avete dei problemi io posso solo farveli vedere meglio. Non posso risolverli, ma forse, anzi, enfatizzarli. Crearvene di nuovi. Di diversi. All’inizio posso, devo, solo disorientarvi.

Volete fare “esperienze”? Sarebbero solo farse, inutili farse nemmeno propedeutiche, solo ingannevoli, inutili suggestioni.

Volete avere chiaro il percorso? La mèta? Un piano di studi? Non funziona così. Come posso prendervi di sorpresa, destabilizzarvi, farvi uscire dal vostro solito personaggio con un “piano” dichiarato? E poi, visto che è la vita ad innescare i suoi processi sincronici in risposta al vostro intento di coscienza, come posso sapere io stesso cosa accadrà domani?

Ora avete bisogno di Conoscenza, ma attraverso un approccio totalmente diverso e inedito. Avete bisogno di silenzio meditativo e di recuperare l’uso del corpo o, meglio, di certe energie. Lavorate sodo, dentro di voi, senza troppe commedie, senza bisogno di inscenare ridicoli psicodrammi e giochi di ruolo che sarebbero vissuti ed esaltati solo dalle maschere che sapete indossare così bene.

Se volete perdere tempo, andate da altri. Se volete fare esperienze “terapeutiche” e stimolanti, andate da altri. Se volete avvincenti dinamiche di gruppo, andate da altri. Se cercate, anzi pretendete, soluzioni immediate, felicità, abbondanza e ricchezza, miracoli e formule magiche, andate da altri!

Io non posso fare nulla per voi, per ciò che credete di essere, per la vostra illusoria identità, per il vostro ego che vuole cure e compiacimenti. Per la vostra mente bulimica. Non posso guarirla, non posso assecondarla, non voglio ascoltarne le lamentele e le congetture, non posso divertirla né rallegrarla o consolarla. Il vostro ego, il vostro attaccamento, il vostro bisogno di rassicurazioni e di considerazione potrò solo annoiarlo, irritarlo.

Con me vi annoierete! Vi irriterete, vi infastidirete! Non posso curarvi né felicitarvi. Incoraggerei solo le vostre illusioni, quello di cui credete di avere bisogno. Molti lo fanno: vi curano, vi coccolano o vi seducono, vi entusiasmano con fresi ad effetto e con stupende esperienze. E voi siete contenti, vi sentite cresciuti e capaci. Poi tutto torna più o meno come prima: nessuna vera, radicale e duratura svolta fondamentale, nessuna rinascita definitiva. E cercherete altri corsi, all’infinito. Chi non possiede sé stesso è destinato ad amare e a rinforzare ciò che lo distrugge.

No, non posso curarvi, non posso farvi “crescere”: vi deluderò se cercate questo. Io posso solo farvi rinascere. Farvi toccare il fondo, semplicemente, e darvi l’occasione di una radicale rinascita. Allora, solo allora, potrò occuparmi davvero di VOI, partendo finalmente da ciò che veramente siete. Non sollazzando il falso che è in voi, ma iniziando un certo lavoro che verrà svolto dalla parte vera, dal vero soggetto che ora invece dorme e sogna. Vana ogni altra aspettativa, vano voler stabilire come tutto questo “secondo voi” debba avvenire, inutile ogni azione parodiata dall’Io fittizio.

Potete venire qui solo se avete sofferto – o siete pronti a soffrire – abbastanza. Se siete pronti a mollare la presa, ad affamare il falso ego che ha preso il vostro posto. Se siete pronti a rinunciarvi e a rinascere. Se avete ormai capito, o almeno intuito, che i conti proprio non tornano. Se siete davvero stufi di voi stessi, di ciò che credete di sapere e di tutte le illusioni del mondo.

Non sono qui per prendervi in giro con suggestioni e psicologie. Sono qui per Iniziarvi al mistero di Voi stessi. No, non ci sono corsi propedeutici o introduttivi o pensati per attrarvi in qualche modo. Il Fine (ma poi quale Fine?) non giustifica i mezzi: mezzi sbagliati non possono condurre a fini giusti (giusto? sbagliato?).

C’è un venire qui, in Accademia, e cominciare ad ascoltare con molta attenzione. Vi chiederò solo di stare in silenzio e disporvi all’ascolto. E solo perché sarà impegnativo – perché lo sarà! – non ditemi che “è mentale”, bella scusa! Potrete dire che è impegnativo, che è difficile: sì, è vero, c’è da applicarsi un po’. Del resto stiamo forse chiedendo poco?

Prima ancora di pretendere di fare o non fare cercate di capire se siete, chi diavolo siete e dove diavolo vi trovate: altro che “fare”! C’è da venire qui e, senza cavillare, stare in silenzio, con la giusta disposizione d’animo, quella umile di chi ha da imparare da capo tutto quanto, e con infinita serenità ASCOLTARE. Ascoltarvi e ascoltare. Almeno per un po’ sospendendo il giudizio, le tante domande inutili, le continue istanze e cominciare a sentire, sì “sentire” con mente, cuore, corpo, psiche, discernimento, raziocinio ben temperato e spazio intuitivo abbondante per accogliere una Conoscenza che si muoverà sottile dentro di voi, cambiandovi. Rinnovandovi per vie inaspettate.



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