sabato 1 agosto 2015

Per morire bisogna prima essere vivi


... e quando si è davvero vivi, non si muore.

Forse alcuni pensano che il mio impegno per la formazione sulla meditazione, lo yoga, le medicine naturali, la ricerca storica, etica e ontologica, renda me e i miei collaboratori e studenti immuni da problematiche esistenziali o da malattie. Che assurdità!

Vi ricordo che siamo calati in un ambiente molto intossicato e che le cose non sono così semplici ed automatiche. Io per primo mi ammalo, potrei contravvenire i malanni più diversi e gravi.
Voglio però ricordare, al di là delle problematiche correnti che riguardano tutti noi, che a me interessa molto, eppure relativamente, la questione del benessere, della prosperità e della cura. La mia ricerca include ma non si limita a quegli obbiettivi, se mai impliciti in un discorso ben più ampio. La malattia? La morte? Ma, la malattia di chi? La morte di cosa?

No, non sono queste le mie priorità dirette. A me interessa che l’Essere Umano si risvegli da questo torpore, da questa pseudo-vita illusoria e inconcludente nella quale si ha paura della sofferenza e della morte quando nemmeno si vive! A me interessa che vi ricordiate chi siamo, qual è il nostro passato reale e quale il nostro futuro possibile, che vi risvegliate a ciò che siete davvero e viviate una vita reale.

Mi interessa relativamente che vi curiate bene e che stiate alla grande qui dentro, in questa vera e propria Matrix. Mi interessa molto di più recuperarvi dove siete davvero e risvegliarvi alla vita reale, che non è questa psico-realtà ipnotica nella quale crediamo di vivere. Io non sono un medico, uno psicologo, un life coach o un consulente finanziario: e la guarigione di cui parlo, sebbene possa certamente includere quello che intendete voi, riguarda qualcosa di molto più radicale, una visione che spazza via tutto ciò che, più che farci morire, non ci fa proprio vivere.