domenica 31 marzo 2013

Il Corpo e lo Spirito

Trascrizione dagli incontri con Carlo Dorofatti in Umbria.


DOMANDA
Come mai ritieni il lavoro sul corpo così importante per lo scopo spirituale? 
CARLO:
Perchè il corpo è il nostro tempio, il nostro laboratorio alchemico perfetto. Non è solo il veicolo della coscienza ma ne è un'emanazione. È la sede delle nostre energie e il punto di partenza per la costruzione dei nostri "corpi solari".

Inoltre, oggi la neuroscienza spiega come automatismi e re-azioni non sono solo riferibili ad abitudini o a condizionamenti consolidati nella mente. Infatti, i neurotrasmettitori cerebrali abituano il corpo (le cellule) ad un certo tipo di sostanze associate a specifici umori e stati d'animo che danno assuefazione: alla lunga il corpo ne ha bisogno, a prescindere che tali sostanze implichino stati emotivi spiacevoli. In questo modo il corpo condizionerà la mente affinchè riproduca quei comportamenti grazie ai quali potrà ottenere un certo nutrimento. Tale complesso psico-fisico provocherà stati cronici di stress fino all'emergere di patologie.

Per questo motivo, il percorso di ristrutturazione del comportamento non può passare unicamente da un approccio psicoterapico, ma necessita di esercizi corporei di disintossicazione e drenaggio tensionale quali il respiro, il rilassamento guidato, la meditazione dinamica o tecniche più mirate quali lo yoga o pratiche di bioenergetica.

Gli attuali stimoli che vengono divulgati da molti conferenzieri e venditori di spiritualità sono molto psicologici (o pseudo-psicologici): la legge dell'attrazione, il non giudizio, lo specchio, il ricordo di sè, la sublimazione delle emozioni con tutti gli annessi e connessi, posso essere anche informazioni utili e interessanti, tuttavia mancano di alcuni presupposti di base, oltre che essere, alla lunga, fuorvianti nel modo in cui vengono proposte dopo essere state scopiazzate e mal rimaneggiate da concetti e tradizioni profonde ed importanti.

Queste "terapie" non hanno automaticamente a che fare con l'esoterismo o con l'alchimia, che partono da presupposti e motivazioni molto diverse. Se, nel momento in cui vengono associate ad una vaga pretesa di "risveglio", non sono accompagnate da precise indicazioni sull'impiego delle energie del corpo e, conseguentemente, da scelte di vita coerenti, non portano a nessun risultato reale: nè come terapie, perchè in quanto tali sono comunque abborracciate, nè come percorsi di consapevolezza o di "risveglio" spirituale, visto che, da una parte  educano a motivazioni e ad intenti piuttosto superficiali e consumistiche - quindi egoiche e non spirituali (anche se vengono vendute come tali) -, dall'altra mancano di una reale base operativa per orientare correttamente le proprie facoltà psico-fisiche. Le "belle parole" non bastano: creano suggestioni e appagamenti illusori. Sono palliativi. Magari fanno stare bene, per qualcuno possono costituire un punto di partenza. Ma possono anche essere solo dei sedativi... delle droghe sofisticate.

Il lavoro su di sè, quello reale, è complesso, impegnativo, richiede sforzo, autodisciplina, determinazione, capacità di mettersi in gioco e in discussione. E' sofferenza. O, meglio, può implicare sofferenza e dolore non in quanto tale, ma per i nostri difetti di prospettiva, le nostre resistenze. Ecco perchè non basta la mente per ragionarci sopra e trovare una via, ma serve energia concreta per bruciare queste resistenze: ecco perchè si parla di "Fuoco" spirituale. La sofferenza, questa "seconda morte", va affrontata, non temuta. Certo non cercata, non ostentata, tuttavia non va temuta. La Via del Fuoco non è fatta di parole e ragionamenti, di dialettica e di consolazioni.

CALENDARIO DEGLI INCONTRI:
http://www.accademiaacos.it/index.php/calendario-eventi.html


DI RECENTE PUBBLICAZIONE:


ESSERE CIO' CHE SIAMO
di Carlo Dorofatti
"Gli argomenti toccati sono i più svariati, nel grande regno dello Spirito, e con sagacia ed esperienza l’autore riesce a fornire un filo conduttore per legare le varie gemme distribuite in vari passaggi, in modo che non vi sia dispersione: ciò che i nostri sensi cercano, senza trovare, altrove, possono trovare, invece, dentro, dove non sanno ancora cosa cercare. Trasferire il controllo e l’analisi all’interno di sé, in un placido ardore che è voglia di fare, di esperire, con la guida sicura di ciò che per secoli ha animato il vero esoterismo." - (Dall'Introduzione al libro, curata da Claudio Marucchi).


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