venerdì 17 dicembre 2010

In merito ai Gruppi di Studio e di Meditazione

Come molti di voi sanno, e stanno vivendo in prima persona, le attività divulgative e soprattutto quelle di incontro dei gruppi di studio e meditazione si stanno sviluppando molto bene, soprattutto a Torino e a Firenze dove è attivo già da tempo un gruppo che ormai può definirsi a tutti gli effetti un vero e proprio laboratorio operativo. Eppure c’è ancora qualcosa che non va, che non mi soddisfa; che stride.

Sono arrivato alla conclusione, alla convinzione, di non avere davvero niente da insegnare, niente da aggiungere, nessuna opinione, idea, commento, esperienza da condividere – men che meno da vendere! - che sia l’ennesima storia che si aggiunge a tutto quello che già si dice, si legge, si cerca e si insegna, spesso con tanta superficialità e retorica.

A questo punto (il mio punto) io posso solo portare un messaggio concreto, interessato a produrre una riflessione concreta: che cambi la vita. E per farlo ci metto due o tre incontri al massimo, e poi bom… ci rivediamo, ma anche no… vediamo… Mi piacerà senz’altro coltivare scelte e progetti concreti con chi sarà in sintonia con questa volontà di concretezza, ma non mi interessano i circoli culturali o cose del tipo che io parlo e gli altri ascoltano o ce la raccontiamo. Ci sono già un sacco di posti così e fanno un ottimo lavoro.

Certo, continuerò a fare qualche conferenza in giro e a scrivere - siti, articoli , libri - ma tutte le altre cose non mi interessa farle e saranno quindi occasionali e secondarie: tipo corsi, lezioni, incontri, chiacchiere, salotti intellettuali o terapeutici ecc… Non fanno per me: non sono un terapeuta, non sono in grado di farlo e per quanto mi riguarda non serve che io mi aggiunga alle mille, onorevoli o meno, proposte già “sul mercato”, visto che non ho né servizi nè prodotti da offrire, ma solo l’intuizione che serve qualcosa di pratico e di decisivo da FARE, anzi diciamo da VIVERE, senza bisogno di ulteriori anabolizzanti per l’ego, trip cosmogonici, teoremi psicologici raffazzonati e nuove panacee universali da quattro soldi.

Per cui: troviamoci pure ogni tanto, se avete voglia, ma che si proceda con cose concrete. Tanto, per raccogliere informazioni ci sono già un sacco di libri validi in giro e io stesso mi sto adoperando per rendere disponibile per iscritto tutto quello che so. Non è quello il problema. Ci sarebbe invece molto da fare: ricerca pratica, viaggi, progetti, nuove scelte di vita, nuove avventure reali. Questa è l’unica cosa che secondo me serve fare. Che voglio fare. L’unica “iniziazione” che posso dare. Raccogliamo energie, intenti, conoscenze, risorse, soldi, tempo e procediamo. Chi può può. Chi non può, potrà. Ma per favore non stiamo più seduti in cerchio a raccontarcela. Non ho tecniche da insegnare. E non credo nemmeno che eventualmente vi servano. Io non ho più niente da raccontare, né da ascoltare, per lo meno non in quel modo.

Se avete bisogno di conoscere e di confrontarvi incontratevi nei gruppi che spontaneamente sono nati a seguito degli stimoli che ho dato - che tra l’altro contano al loro interno persone molto preparate e disponibili - oppure vi posso suggerire da chi andare, quale scuola fare o quale metodo praticare: per quello che posso sono a disposizione per offrire, secondo la mia esperienza, qualche consiglio, senza impegno. Se invece avete voglia di tirare un po’ le somme, di “fare”, allora ho molte idee, energie e risorse da investire in prima persona e tante cose che sto progettando e facendo; e poi che ognuno proceda sulla base di tali stimoli concreti, e ben venga se ci saranno le condizioni logistiche e umane per fare cose insieme.

Ripeto: le conferenze continuerò a farle con piacere perché credo siano utili, e qualche seminario lo terrò ancora quando mi verrà chiesto e se avrò il tempo, ma per il resto vorrei essere estremamente pratico sul fronte della vita vissuta e quindi eventualmente di una condivisione fatta bene, sulla scorta di come sono piuttosto che delle cose che so. Insomma, è il tempo delle scelte concrete, coraggiose forse. Non facciamoci bastare meno di questo: incontri e serate teoriche - che ritengo anche più oneste di quelle pratiche, spesso fatte solo di suggestioni - non sono nulla se il percorso non è quello della VITA.

sabato 20 novembre 2010

Riflessione sul Sapere

Nel proprio percorso personale - che più che definire vagamente “spirituale” definirei in modo più concreto e onnicomprensivo come “di sviluppo esistenziale” -, è necessario essere consapevoli, ovvero informati. Vale a d dire coscienti, lucidi, capaci di discernimento, di critica, di analisi, senza per questo perdersi tra gli ormai infiniti rivoli della conoscenza e dell’attualità, ma anzi farne sapientemente motivo di chiarezza e di equilibrio, conservando così centratura e longanimità nella definizione di sé e dei propri intenti.

E’ importante conoscere o, per lo meno, essere sufficientemente informati dei modelli della realtà sui quali si affacciano le moderne scienze naturali, fisiche e mediche; conoscere i fondamenti della storia, dell’archeologia e dell’antropologia, così come, attraverso una più intelligente e acuta capacità di informarsi, in merito all’attualità sociale e politica, in modo tale da essere coscienti dei contesti ove collocare la propria ricerca personale, l’analisi di sé, dei propri sentimenti, delle proprie emozioni, della propria creatività e in definitiva della propria natura più vera, orientata verso la propria missione esistenziale reale, che è ben superiore rispetto ai riferimenti della realtà e di sé stessi forniti dalla materia e dai sensi.

Con il giusto approccio la sapienza si fa saggezza, quando non limita e non confonde bensì fa da supporto all’elaborazione etica, alla conoscenza del sé e a quella meditazione capace di ispirare la propria quotidianità di valori sempre più autentici e volti verso un benessere reale. Così come si fa potere, quando conoscenza della realtà attuale e coscienza di sé creano quel contenitore etico nel quale realizzare una più elevata percezione delle cose, degli eventi, della vita e dell’umana esperienza: ecco allora che l’esperienza non si limita più ad una realtà che è solo quella della materia e di un ego più o meno ristretto, ma si apre su scenari multidimensionali di comprensione e di vita.

Aprirsi alla conoscenza, alla presa di coscienza, all’esplorazione consapevole: ecco i termini di quello sviluppo esistenziale pratico e olistico per il quale siamo forse finalmente pronti, reintegrando i saperi e i sentimenti, nella maturazione di una nuova era umana, inevitabile e necessaria.

Ecco perché insisto tanto sullo studio (ovviamente che non sia sterile accumulo nozionistico, ma motivo di comprensione, ben pianificato e che si avvalga di riferimenti selezionati ed efficaci), così come insisto sulla consapevolezza dell’attualità storica e geo-politica - almeno a grandi linee -, sulla conoscenza delle tradizioni spirituali e religiose che hanno fatto la storia dei movimenti umani, filosofici, religiosi, culturali, e sull’essere al corrente delle frontiere della scienza, della psicologia, della medicina, così come sull’informazione necessaria per guidare le proprie scelte di vita a 360 gradi, senza trascurare la forma fisica, la qualità delle relazioni, l’ambito professionale, la ricerca di sbocchi alla propria creatività, ad esempio coltivando pure una qualsiasi forma d’arte. E’ un’esortazione per andare oltre il pressapochismo, la superstizione, la perdita di sé stessi pur nei migliori intenti di crescita e di rinnovamento di sè. E’ impegnarsi nel cercare la verità delle cose in questo marasma di informazioni e contro-informazioni, mezze verità e manipolazioni, scienza e pseudo-scienza, placebo esistenziali e falsa spiritualità.

Tutto questo è parte di un processo integrato di sviluppo esistenziale, quindi spirituale a tutti gli effetti. L’altra parte consiste nella conoscenza di sé, nella propria emancipazione dai condizionamenti, nella realizzazione piena della propria esistenza a tutti i livelli e nell’elaborazione di un’etica di vita che ci illumini e ci renda portatori spontanei di luce e verità.

Si capisce che la ricerca spirituale non è una cosa vaga e trascendentale, ma infinitamente pratica e pragmatica, sebbene la logica dell’ansia da prestazione vada decisamente sostituita con quella del silenzio, della meditazione, del raccoglimento e della riflessione profonda, intima e personale. Non può essere un prodotto da bancarella, qualcosa che si impara in un corso o da preferire ad altri hobby, visto che va di moda. E non è una cosa “da fare”. Non è neanche una cosa facile e a portata di mano. Ha a che fare con il proprio modo di essere, di sentire, di capire. Di vivere. Ha a che fare con la nostra intera esistenza, ben più vasta dei confini temporali, dimensionali e biologici che ora sembrano definirci. E’ molto più ampio – e impegnativo - che non studiare per una laurea, darsi da fare per un avanzamento di carriera, curare la propria mente o il proprio corpo per vivere felici, magari secondo gli stereotipi del momento… E’ più di tutto questo. E, quando la si sente e se ne ascolta l’impeto, la ricerca spirituale non può che essere la prima cosa nella propria vita, proprio perché è in verità l’unica onnicomprensiva di tutto il resto: se non è così, se non è la prima cosa, allora si sta parlando d’altro; si sta facendo altro. E non è quello di cui sto parlando io.


giovedì 9 settembre 2010

I Gruppi di Studio e Meditazione

Mantenendo le conferenze e i seminari monografici occasionali, che si potranno sempre organizzare nelle diverse città e presso le varie Associazioni, come Centro Studi A93 stiamo rivedendo l'attività divulgativa in modo tale da distinguerci dalle mode commerciali e approssimative, per dare più spazio alla ricerca e al confronto, che siano il più costruttivi possibile in funzione di un percorso reale di crescita e di elaborazione.
I Gruppi di Studio e Meditazione si formano spontaneamente e liberamente dall'iniziativa di coloro che, una volta seguite le conferenze o i corsi introduttivi, o seguite le attività online, decidono da una parte di sviluppare la propria ricerca personale e autonoma, dall'altra di confrontarsi in contesti creativi di condivisione, pratica e studio.
Questi gruppi, alcuni dei quali già si incontrano in case private o fruendo di spazi presso Centri o altro, potranno incontrarsi anche al di là della mia presenza, in modo da portare avanti un percorso insieme ed eventualmente raccogliere domande e proposte per quando anch'io potrò fisicamente raggiungerli, magari mensilmente se più vicini, con ritmi più lunghi se più lontani rispetto a dove attualmente abito e lavoro (Vigevano).
Si stanno così creando Gruppi di Studio e Meditazione a Torino, a Bollate (MI), a Vigevano (PV), ma anche, anzi sopratutto, a Firenze e a Perugia, dove convergono persone dall'Emilia Romagna o da altri luoghi dell'Italia Centrale, sempre molto frizzante su questi fronti.
In questo modo si vanno a creare dei laboratori di pensiero, in grado di portare avanti esperienze e programmi di studio, più o meno strutturati in base alla loro volontà e peculiarità, in funzione di progettualità condivise anche più ampie. Si promuove così la ricerca libera e indipendente. Da parte mia c'è tutta la disponibilità per dare strumenti e sostenere l'iniziativa sul piano della formazione, mettendo a disposizione la mia esperienza e il frutto di tanti anni di impegno, affinchè le persone possano autodeterminarsi con cognizione di causa e risvegliarsi ad una consapevolezza intima più autentica e innovativa.
Ritengo che questo sia uno sviluppo molto interessante rispetto alla conferenza, al singolo seminario o all'incontro del momento, che possa dare spazio all'approfondimento multidisciplinare così come ad una continuità edificante e più efficace sul piano della crescita personale.
Carlo Dorofatti

mercoledì 8 settembre 2010

Attività divulgative e formative A93-ACOS



CONTATTI:
info@carlodorofatti.com - 389.1054349




I Corsi e i Seminari ispirati alle ricerche di Carlo Dorofatti e del Centro Studi Ascensione 93 vengono organizzati dall'Accademia A.Co.S.


Calendario delle attivitá








lunedì 6 settembre 2010

Rassegna Stampa

Articoli di Carlo Dorofatti su…


Scienza & Conoscenza, n. 31/2010, Il Salto di Coscienza: Carlo Dorofatti intervista Peter Russel
Nexus, n. 85/2010, Cartoline da Dubai: L'International Conference on Ancient Studies
Fenix, n. 21/2010, Il Mistero dello Djed: intervista ad Armando Mei
Scienza & Conoscenza, n. 32/2010, Perduto Eden – Alla scoperta di Gobekli Tepe: intervista a Andrew Collins
Nexus, n. 86/2010, Le Piramidi Satellite ed il codice Segreto: intervista ad Armando Mei e Nico Moretto
Scienza & Conoscenza, n. 33/2010, Archeo-Astronomia, Etica e Consapevolezza; Carlo Dorofatti intervista Graham Hancock
Lux Terrae, n. 1/2010, Ritualità e Spiritualità


Di prossima uscita...
Scienza & Conoscenza, Carlo Dorofatti intervista John Major Jenkins


Usciranno ulteriori articoli su Scienza & Conoscenza, Nexus e Fenix, di cui vi darò man mano notizia.

lunedì 28 giugno 2010

Conferenza sull'Ufologia a Perugia

Ecco l'introduzione relativa all'ultima conferenza tenuta a Perugia su "UFOLOGIA, ALIENI E COSCIENZA"...


Segui il link indicato per procedere con i video successivi:

domenica 7 marzo 2010

Il Paradigma Olografico: Bohm, Aspect e Pribram

Stupefacenti scoperte nel campo della fisica potrebbero sconvolgere completamente le nostre convinzioni sulla natura dell'universo e della vita stessa, aprendo un ventaglio di possibilità mai ipotizzate prima d'ora.

Leggi tutto:
http://www.xmx.it/universoillusione.htm

sabato 6 marzo 2010

La "Premessa" del mio ultimo libro...


La magia non esiste e neppure i suoi dei.

Non esistono angeli o demoni, messia o maestri, tecniche o miracoli, formule magiche o riti. Non ci sono guide o salvatori, che siano o meno terrestri, né chiese, grandi fratellanze occulte o Vaticani cosmici pronti a salvarci o a sottometterci (o entrambe le cose).

Non ne abbiamo mai avuto bisogno. Non ne abbiamo piú bisogno.

Non ci sono al di qua o al di lá, né piani astrali, né altro che non sia il frutto della nostra mente, delle nostre speranze e delle nostre paure.

Non c’é nulla da cui essere salvati. Non abbiamo creditori né giudici.

La domanda é dentro di noi e la risposta non é “lá fuori”.

Noi siamo il mistero. Siamo la serratura e la chiave.

Ermetismi? Meditazioni? Alchimie? Iniziazioni?

Simboli. Espedienti forse utili, ma ancora per poco. Surrogati della consapevolezza dietro ai quali ci siamo nascosti rincorrendo chimere e generando mostri. Lo strumento confuso con il fine.

Certo mi avrete forse giá sentito (e mi sentirete ancora) parlare di tutto questo e di molto altro ancora. Ebbene sono favole! Utili per quanto possono essere utili a noi, bambini della Coscienza. Ma, diversamente dalle favole normali, non servono per appisolarci (se per questo stiamo dormendo – non beatamente – da fin troppo tempo), ma per scuoterci, forse per stupirci e finalmente per darci la sveglia.

Giú la maschera: che gli antichi e i nuovi miti si dissolvano, che i fantasmi della mente svaniscano, che gli déi di ogni tempo evaporino.

Non ci servono poteri paranormali, attivazioni, benedizioni o illuminazioni: abbiamo giá (e siamo giá) tutto quello che ci serve (gratis).

Questa é la Nuova Era.

Detto questo, permettetemi di condividere alcune domande. Sí perché a me non interessa dare risposte e non interessa “trovare” soluzioni, bensí desidero non smettere mai di cercare, continuamente, con l’unica certezza che quando si presume, o si decide, di aver “trovato” si sono anche stabiliti i limiti della propria realtá e del proprio arbitrio.

É giusto che ognuno abbia la libertá di stabilire i confini della propria realtá, senza peró pretendere di stabilire i confini della realtá altrui.

A me piace navigare nelle contraddizioni, nei paradossi, confrontare le possibili vie a quesiti sempre nuovi, mantenendo il fuoco sul rapporto tra vita quotidiana, realtá interiore, esplorazione e spiritualitá. Praticamente, sinteticamente, onestamente e parlando chiaro.

In fondo siamo qui per unire gli opposti: spiritualizzare la materia, stabilizzare il cambiamento, ritrovare il sé negli altri, l’infinito in ogni parte, l’eternità in ogni istante, con la massima indifferenza ed il massimo coinvolgimento.

E ad ogni passo mi chiedo “... e quindi?”...

E quindi? E allora? Cosa mi cambia sapere questo? Come mi cambia il vivere questo? Come cambio io? Come cambia la mia vita? Il mio rapporto con le cose, con gli altri, con gli avvenimenti: come cambia? Come si rinnova?

Cosa significa questo? Cosa faccio quindi?

Con tutte le conferenze ascoltate, corsi fatti, libri letti, i viaggi, le esperienze, le scelte, le azioni compiute e quelle non compiute: che cosa ho imparato veramente? Ho migliorato veramente la mia vita? Ho migliorato veramente me stesso?

Sto vivendo davvero o sto facendo collezione di nozioni e di illusioni? Nutro me stesso oppure l’ingordo mio ego?

La mia vita é forse diventata un hobby cui mi dedico nei ritagli di tempo, preso come sono dalla famiglia, dal lavoro, dal mutuo da pagare, dalla fiction da non perdere, dall’ultimo libro sulla spiritualitá da comprare?

Magari, stanchi di veline e calciatori, sopraffatti dal teatrino politico, annoiati dalle tiritere dei preti, ci interessiamo di new-age, di esoterismo: qualche libro, qualche conferenza, l’ultimo corso alla moda, scoviamo le ultime novitá sulle solite piramidi e sull’ultimo ritrovamento “archeomisterioso”, un po’ di gossip sulla Maddalena, andiamo a vedere le ultime sparate sul web... sempre che non caschiamo nei troppo stretti abbracci di qualche scrupoloso “guru”.

Ma é sempre come se di fronte ad una porta ci limitassimo a descriverne l’intarsio, le decorazioni, la maniglia, i cardini... Certo forse cosí abbiamo almeno scoperto che si tratta di una porta... Quindi? Vogliamo continuare a parlare di quelli che tanto tempo fa l’hanno costruita ed attraversata? Dei perché e dei percome? O vogliamo parlare di noi? Vogliamo FARE noi, in prima persona? Vogliamo aprirla?

Abbiamo cosí capito che la realtá, questa realtá, non é tutta la realtá? Anzi, forse non é neppure realtá? Bene. E quindi?

Che partecipiamo di una origine e di una natura cosmica, spirituale e multidimensionale, eterna ed onnipresente? Bene. E poi?

Che tutto é Uno? Bello! E allora?

Io voglio tendere ai valori veri, quelli semplici, naturali, autentici, e scegliere un stile di vita, individuale e sociale, che mi permetta di migliorarmi; voglio ritrovare il contatto con la (mia) natura e le forze superiori dentro e fuori di me (che poi sono sempre dentro).

Forse la sintesi di millenni di religioni, miti, vie spirituali, culti, sette, messia, maestri, libri, riti, terapie, mistici e maghi, contattisti e profeti... é proprio questa.

Alla fine, non esiste nient’altro che se stessi.

Questo é il disincanto. Disincantarsi di fronte alle illusioni e re-incantarsi di fronte al vero mistero: noi stessi. Quello é il vero incanto.

Attenzione: non é retorica. Quella é davvero la matrice da trovare. Il Graal da riportare alla luce.

Quella porta é dentro di noi.


TRATTO DA "NIENT'ALTRO CHE SE STESSI - INCANTI E DISINCANTI DELLA NUOVA ERA" DI CARLO DOROFATTI (ED. NEXUS)


martedì 23 febbraio 2010

Convegno di Dubai

Nella soleggiata Dubai si è recentemente tenuta la Seconda Edizione dell’International Conference on Ancient Studies, svoltasi presso l’Aula Magna della Zayed University.



L'International Conference on Ancient Studies (ICAS) è un appuntamento annuale che coinvolge numerosi scienziati e ricercatori di fama internazionale.

L’evento è stato inaugurato alla presenza di Sua Altezza lo Sceicco Hashr Bin Maktoum Al Maktoum, Direttore del Dubai Information Department.

Quest’anno i relatori sono stati Graham Hancock, Robert Bauval, Jean-Paul Bauval, Robert Schoch, Michael Cremo, John Major Jenkins, Andrew Collins, Ahmed Osman, Armando Mei, Christopher Knight e il sottoscritto Carlo Dorofatti. Sono stati due giorni intensi tra conferenze, interviste, dibattiti con il pubblico (composto da persone di tutte le età e di nazionalità diverse) e momenti importanti di aggiornamento e confronto tra i ricercatori coinvolti.

Carlo Dorofatti è membro dell'ICAS dal 2008 e in questa recente edizione ha presentato il tema: “Atlantide e Lemuria: una visione alternativa del nostro passato”.

Seguendo questo link: http://www.carlodorofatti.com/English/International_Conference_on_Ancient_Studies_Dubai_2010.html

è possibile accedere ad una galleria fotografica del Convegno e scaricare in formato .pdf l’intervento integrale di Carlo Dorofatti (in lingua inglese). Sono anche disponibili i link ai siti personali degli altri illustri relatori.



Sito del Convegno: www.ancient-studies.org

giovedì 28 gennaio 2010

Creiamo ciò che siamo



Sono fondamentalmente d'accordo con questa riflessione della Prof. Conforto e suggerisco di completarla pure con questi ulteriori spunti dell'amico Brizzi:
http://www.nonsoloanima.tv/index.php?controller=review&v=951

Penso certamente che sia proprio ora di uscire dalla logica del vittimismo, del giudizio e della critica, sapere chi siamo e cosa vogliamo, individualmente, ognuno per sé, e creare una realtà finalmente coerente con questa presa di coscienza: una realtà che altrimenti continuiamo a creare distorta, confusa ed opprimente. In fondo non esiste... "Nient'Altro Che Sé Stessi" !